venerdì 26 febbraio 2010

HOME, immagini per salvare il pianeta Terra


"Viviamo in tempi eccezionali. Gli scienziati ci dicono che abbiamo 10 anni per cambiare il nostro modo di vivere, evitare l'esaurimento delle risorse naturali e l'evoluzione catastrofica del clima della Terra.  La posta in gioco è alta per noi ei nostri figli. Tutti dovrebbero prendere parte allo sforzo, e Home è stata concepita per portare un messaggio di mobilitazione ad ogni essere umano.
Per questo HOME ha bisogno di essere libera. Un finanziatore e il gruppo PPR hanno reso possibile tutto questo. EuropaCorp, il distributore, inoltre, non ha rinunciato ai guadagni perché Home è un film non-profit.
HOME è stato fatto per te: condividilo con altri! Fai qualcosa per il tuo pianeta."
GUARDA IL TRAILER DI 3 MINUTI:




E, quando hai tempo, prova a guardare tutto il film, le immagini sono fatte con una speciale telecamera
ad alta definizione che ci fa vedere benissimo tutte le bellezze del nostro pianeta. Ma con altrettanta precisione ci fa vedere anche i disastri che stiamo combinando. Buona visione.

sabato 20 febbraio 2010

#11 DOVE PORTANO I LIBRI? ASCOLTA LE TRAME RACCONTATE DAI RAGAZZI 2

Mancavano alcune delle registrazioni audio effettuate in classe.
Se ne aggiungono delle nuove, sono i commenti dei libri letti dai ragazzi nella prima parte dell'anno.

Il libro di Vladimir, quello di Federica, il libro di Davide B., il libro di Cinzia (Cinthianne)

ps
alcuni alunni non sono presenti, non ho le loro registrazioni. Possiamo rifarle e mettere on line i nuovi libri.
Parliamone in classe.

Cibo per 300 milioni di persone in Usa diventa carburante

Dopo molto tempo un nuovo post. 
Si tratta di un articolo apparso sul quotidiano "Il sole 24 ore". Il titolo del post è il titolo dell'articolo. Perché lo presentiamo in questo blog? Perché queste poche righe sono un concentrato di geografia, storia contemporanea, stimolo alla riflessione sul nostro modo di vivere oggi.
Studiamo sempre le coltivazioni dei vari paesi, le risorse del sottosuolo, ecc. Ora, dopo aver letto l'articolo, saprete che fine fanno 107 milioni di tonnellate di cereali. Non sulle tavole, ma nelle auto. 
Pensateci un po' su e poi parliamone in classe. Buona lettura, leggetelo, è breve.




"Il grano che dovrebbe diventare cibo trasformato in carburante. Negli Stati Uniti un quarto dei cereali coltivati nel 2009 hanno alimentato auto, non persone: lo sostiene uno studio dell'Earth Policy Institute che ha analizzato i dati del Dipartimento all'Agricoltura.
Le cifre dell'anno scorso mostrano che la produzione di etanolo è salita a livelli record grazie ai sussidi agli agricoltori e a leggi che richiedono ai veicoli di usare quantità crescenti di biocarburanti. «Il grano coltivato per produrre carburante negli Usa nel 2009 sarebbe bastato a dar da mangiare a 330 milioni di persone per un anno» ha detto Ester Brown, direttore dell'istituto che ha analizzato i dati. L'anno scorso gli agricoltori Usa hanno raccolto 107 milioni di tonnellate di cereali, soprattutto mais, destinati a carburante, il doppio del 2007, quando l'allora presidente George W. Bush esortò ad aumentare la produzione del 500% entro il 2017 in nome del risparmio energetico.
Secondo Brown, i prezzi nel 2009 sono scesi a causa della peggior crisi economica dai tempi della Grande Depressione del 1929, anche se «restano tuttora ben al di sopra la media a lungo termine». Da allora sono stati anche costruiti negli Usa oltre 80 nuovi impianti per la produzione di etanolo con altri che entreranno in funzione entro il 2015, quando la produzione Usa dovrà salire di 20 miliardi di litri rispetto al gettito attuale. Secondo Brown, la crescente richiesta di etanolo americano ha contribuito ad aumentare il prezzo dei cereali nel mondo a livelli record tra 2006 e 2008.
Nel 2009 il numero degli abitanti della Terra alla fame è cresciuto a oltre un miliardo di persone secondo le stime del programma alimentare mondiale Onu (Wfp): «Continuando a destinare sempre più cibo a carburanti, come è attualmente obbligatorio per le leggi federali, non fa che rafforzare il drammatico aumento della fame nel mondo»."